Il Governo ha davvero un talento straordinario nel rimangiarsi le promesse.
La scelta di aumentare l’Iva per i prodotti per l’infanzia e gli assorbenti va proprio nella direzione opposta a quanto dichiara. Non si tratta di portare dal 5% al 10% l’Iva su tali prodotti, perché i prezzi non sono diminuiti, anzi sono aumentati, afferma la maggior parte dei commercianti che non ha ridotto i listini al pubblico. La ragione dietro a questo sembra essere la speculazione e la mancanza di controllo dei prezzi.
Si tratta davvero di una brutta notizia per un Paese in cui la natalità è un grave problema per il futuro. In un quadro economico per le famiglie già disastrato dal caro vita, crescere i figli costa caro! Solo per l’acquisto dei pannolini, le famiglie spendono mediamente in un anno 726 euro l’anno a figlio. E per gli alimenti per bambini, si sono registrati nel corso del 2023 aumenti del 15,2%.
Ci auguriamo che il Governo non sia miope e faccia marcia indietro, attivando tutte le misure per rendere effettiva la riduzione dell’IVA e, soprattutto, si impegni concretamente a calmierare tutti i prezzi dei prodotti per l’infanzia e la cura, monitorando a livello territoriale con le strutture che noi stessi consumatori abbiamo proposto da tempo, e dotando di potere di intervento il Garante dei prezzi.
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